domenica 11 febbraio 2018

Il sistema modale maggiore e minore. Diteggiature. Teoria.

Sistema modale maggiore

I sette modi della scala maggiore diatonica



Nei grafici a destra avete il box (o pattern) con la diteggiatura standard con sopra il loro nome in italiano / inglese.
Nello stesso box a sinistra avete lo stesso box ma a partire dalla quinta corda con entrambi i nomi in inglese: il primo è il tipo di box che vi è costruito sul manico / il secondo è la diteggiatura su cui si "appoggia" se le note si estendessero anche alla sesta corda.



Nomenclatura dei gradi. Nella scala maggiore abbiamo tutti i gradi maggiori o giusti (in inglese si dice perfect, da qui la P sui gradi 4 e 5).

Ad esempio notiamo il sesto modo, l'Eolio. Accanto abbiamo la stessa diteggiatura della scala modale Frigia ma senza le note diteggiate sulla corda Mi basso. Questo tipo di diteggiatura standard vi consente di partire sia dalla sesta corda che dalla quinta pensando ad una sola diteggiatura ed evitando di impararne altre sette. Se voglio diteggiare un Locrio sulla quinta corda, mi basterà ricordare che esso si costruisce sul Lidio sulla sesta corda che ovviamente non dovrò suonare.

Sono sicuro che molti di voi conoscono e/o usano altre diteggiature, cosa che ho fatto anch'io per diversi mesi. Ho visto una marea di video e siti stranieri in cui propongono le loro diteggiature. Alla fine dei conti ho preferito usare i box "standard", cosa che tutti dovrebbero conoscere. Poi se decideste di applicarne altre fate pure, se vi trovate bene.

D'altra parte io uso questa diteggiatura conosciuta anche col nome di  Scala 3 note per corda, perché è molto utile per tanti esercizi e soprattutto per i "salti", che vedremo in un successivo post.
Questa scala si presta ad essere molto "veloce" poiché ha sempre tre note su una corda che ne ritarda lo spostamento su un'altra (se avete una nota o due note per corda come negli arpeggi, avrete molto meno margine di legarle), consentendo al chitarrista di usare tecniche di legatura o suonarle shred, potendosi permettere di prestare meno attenzione nel cambio corda.

Le note sono tutte diatoniche. Non troverai mai due note con lo stesso nome tra i sette gradi della tonalità: non troverai quindi mai un Fb-F o un C-C# ma solo una delle due.
In tonalità di C (Do) le sette note diatoniche sono C-D-E-F-G-A-B
I sette box che trovi di sopra partono dalla tonica di C sul VIII tasto del manico per poi proseguire. Su ogni nota si sviluppa un modo e quindi una diteggiatura che, nel caso della chitarra, avrai sul manico:
C = IONICO; sonorità allegra.
D = DORICO; scala minore più usata sugli accordi m7
E = FRIGIO; sonorità minore e più scura che parte dalla modale
F = LIDIO; è la più chiara di tutte grazie alla #4 ed è la più usata sui Maj7
G = MIXOLIDIO (o misolidio); è una scala maggiore che parte dalla dominante, accordo di 7
A = EOLIO; sonorità più triste essendo il grado in cui si creerà la scala minore relativa.
B = LOCRIO. costituisce gli accordi semidiminuiti

Questi nomi sono talmente importanti che derivano dagli studi degli antichi greci sulla musica!

Altri esempi: in tonalità di D (Re) abbiamo D-E-F#-G#-A-B-C#

in tonalità di Bb (Si bemolle) le note della scala diatonica sono Bb-C-D-Eb-F-G-A.

Dunque, i modi di una scala sono la disposizione degli intervalli tra le note della stessa scala, ma che in base al modo vengono alterati in senso ascendente o discendente. Tutto ciò non modifica le note della scala, ma semplicemente si parte non solo dalla tonica ma anche dagli altri gradi, cambiando quindi ogni volta le relazioni tra gli intervalli che intercorrono tra le medesime note della tonalità

Stampatevi in testa questi intervalli: T T s T T T s
Ogni volta che vi troverete di fronte questi intervalli tra delle note, siete in presenza di una scala maggiore diatonica (o anche minore naturale se si parte dal sesto grado, tra poco ci arriveremo).
Cosa vuol dire questa sequenza di intervalli? Significa che se parto da C (Do) ed utilizzo questo schema, inizierò a costruire le mie note successive. La seconda nota dista un tono da C: facendo i miei calcoli avrò C (partenza che non si conta), C#, D.
D (Re) è il secondo grado della scala. Proseguirò in senso ascendete con gli altri gradi.
Se parto da D il mio schema di intervalli cambierà. Essendo al secondo grado dovrò partire dal secondo Tono: il mio nuovo schema sarà T s T T T s T. 
Quando avrò trovato tutte le note mi ritroverò con la nota di partenza (D), ma le note saranno della tonalità maggiore di C.

Questo concetto di spostare gli intervalli è fondamentale, perché vuol dire suonare in maniera tonale. Suonare in modo tonale vuol dire che in qualunque dei sette modi io suoni, avrò sempre le note della tonalità d'impianto, come si usa dire. In questo caso avrò sempre le note della tonalità di C.
Nei diagrammi di sopra in realtà io ti ho messo gli intervalli ma partendo sempre da una tonica differente. Stiamo ancora suonando in modo tonale, spesso detto "orizzontalmente", poiché io mi sposto lungo il manico partendo dai gradi della scala d'impianto.

Se invece suoniamo in maniera "verticale", significa che suoniamo in modo modale. Ciò vuol dire che parto da un grado della scala per poi usare uno degli altri sei modi che non siano quelli del box pertinente, suonando quindi delle note "sbagliate", che non siano delle note della tonalità

Ad esempio sul VIII tasto, se suono le note in C ionico, avrò le note della tonalità e quindi sto suonando in modo tonale;
se partendo sempre dallo stesso tasto e dalla stessa nota ma suono col box Lidio, sto suonando in modo modale: nella fattispecie in C Lidio quando dovrei suonare in C Ionico. 
Questo scambio modale è molto usato poiché il 4° grado è molto dissonante con la tonica, quindi si usa la 4# che molto spesso risolve sul 5° grado.

All'inizio cerca di suonare sempre in modo tonale ma ascolta ogni modo. Ognuno di essi ha delle peculiarità sonore che possono essere usate in una circostanza, ognuno con la propria atmosfera. Più avanti potremmo suonare per esempio un F# Mixolidio quando ci andrebbe il Dorico in tonalità di Eb.


Armonizzazione Scala Modale Maggiore a 3 voci


Armonizzare vuol dire sovrapporre degli intervalli di terza a partire da una nota.
Le note in questione sono le sette della scala modale maggiore che, armonizzate per tre voci, danno vita a delle triadi ciascuna costruita su un grado della scala. Avremmo quindi sette triadi.
In base agli intervalli fra le note avremmo diversi tipi di triadi:






Armonizzazione Scala Modale Maggiore a 4 voci



Vediamo ora le caratteristiche di ogni modo e le armonizzazioni a 4 voci (clicca per ingrandire, scaricare e studiare).

Piccola legenda:
R= Root (Radice o Tonica)
M= Maggiore / Major
m o b= minore /minor
#= aumentato / augmented
m7b5= semidiminuito / half-diminshed




Scala modale minore a 3 voci

Nella tabella superiore abbiamo appena introdotto il sistema modale minore. Esso non altro che un sistema relativo al maggiore, poiché la scala che andremo a costruire sarà la stessa del sistema maggiore, con le stesse note, ma partirà non dal primo grado (ionico) della scala ma dal suo VI, l'Eolio.
Un po' come guardare un oggetto prima davanti e poi dietro. L'oggetto è lo stesso e non cambia; cambiamo invece noi con la nostra prospettiva.

Dunque se le note, e quindi le diteggiature sono le stesse, perché dovremmo imparare qualcosa di nuovo. In realtà l'unica cosa importante che cambia non è sulla tastiera della chitarra, ma è a livello armonico. 

Osservando la prima tabella del foglio superiore vediamo che il modo Eolio cambia rispetto lo Ionico per i gradi III, VI, VII. Questi gradi sono minori e daranno vita a questo tipo di intervalli: R, M2, b3, P4, P5, b6, b7

La struttura intervallare in Toni e semitoni diventa quindi T s T T s T T, molto simile alla scala maggiore che ha T T s T T T s. Questo vuol dire che ogni volta che ci troveremo di fronte questi intervalli sapremmo che si tratterà di una tonalità minore. 

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